Il mondo della comunicazione digitale è in costante evoluzione e con l’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) generativa, stiamo assistendo a una trasformazione radicale nel modo in cui creiamo e consumiamo contenuti. In questo contesto, concetti come il “vibe coding” e il “vibe copywriting” emergono come chiavi di lettura per comprendere questo cambiamento epocale. Quest’ultimo termine è un neologismo che propongo, non avendone trovato traccia al momento della scrittura, senza tuttavia volermi attribuire alcuna paternità. 😅
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Vibe Coding: quando l’IA scrive il codice
Il termine “vibe coding” si riferisce a una tecnica emergente in cui gli sviluppatori utilizzano l’IA, tramite input di testo o voce, per generare codice. Invece di scrivere manualmente ogni riga, il programmatore descrive ciò che il codice dovrebbe fare e l’IA si occupa della stesura vera e propria.
Nel mondo della programmazione, ogni riga di codice ha uno scopo preciso e deve essere comprensibile dalla macchina. Allo stesso modo, nella comunicazione odierna, ogni messaggio deve essere efficace e immediato.
Questo approccio non riguarda solo la brevità, ma anche la capacità di creare un’impronta emotiva e intellettuale nel destinatario, un “vibe” che risuoni e rimanga impresso.
Vibe Copywriting: quando l’IA genera contenuti
Il “vibe copywriting” è l’applicazione di questo concetto alla creazione di contenuti testuali. Con l’avvento di modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), la creazione di contenuti è diventata apparentemente più rapida e accessibile, aprendo nuove possibilità ma anche nuove sfide.
In pratica, il copywriter fornisce all’IA un input di base, descrivendo:
- Il tipo di testo desiderato (articolo, post social, email, ecc.)
- L’argomento da trattare
- Lo stile da adottare
- Il tono di voce da utilizzare
L’IA si occupa poi di produrre il contenuto in pochi secondi, automatizzando gran parte del processo creativo.
Esempio pratico di Vibe Copywriting
Input del copywriter: “Scrivi un post LinkedIn di 200 parole sulla creazione dei contenuti, evidenziando come cambia il lavoro del copywriter con l’intelligenza artificiale. Usa un tono professionale ma accessibile.” Output dell’IA: [L’IA genera un post professionale, conciso e pronto per essere pubblicato dopo una revisione umana]
Questo semplice esempio mostra come il processo creativo si sia trasformato da un’attività di scrittura manuale a un’attività di supervisione e raffinamento.
Il cambiamento del processo creativo
Fino a poco tempo fa, la creazione di un articolo richiedeva una ricerca approfondita, uno studio accurato e un processo di scrittura meticoloso. Il copywriter tradizionale passava ore a:
- Raccogliere informazioni
- Verificare le fonti
- Strutturare il testo
- Rifinire lo stile
Oggi, gli LLM possono generare testi in pochi secondi, automatizzando gran parte di questo processo. Questo cambiamento ha indubbiamente aumentato la produttività e ha aperto nuove opportunità per la creazione di contenuti su larga scala.

I rischi tra allucinazioni, competenze ed etica
Il rischio principale legato all’utilizzo dell’IA nella creazione di contenuti è la possibilità di generare “allucinazioni”, ovvero informazioni errate o prive di fondamento, che possono minare la credibilità del contenuto.
Questo fenomeno, intrinseco al funzionamento degli LLM, sottolinea l’importanza cruciale del ruolo umano nel processo creativo. Il copywriter deve:
- Valutare criticamente i testi generati dall’IA
- Identificare errori o incongruenze
- Garantire accuratezza e rilevanza
- Contestualizzare le informazioni
- Aggiungere valore con analisi e pensiero critico
Il vibe copywriting, quindi, non elimina il ruolo umano ma lo trasforma: da creatore a supervisore esperto, capace di guidare l’IA e di arricchire il testo con la propria esperienza.
Oltre al rischio di allucinazioni, è fondamentale considerare le implicazioni etiche specifiche nel diffondere tali contenuti. L’IA potrebbe essere utilizzata per generare grandi quantità di output superficiali e omogenei, privilegiando l’impatto emotivo immediato a scapito della qualità e dell’accuratezza delle informazioni. Questo potrebbe portare a un impoverimento della discussione e a una minore capacità di pensiero critico da parte dei lettori.
Formazione continua e preparazione nell’era dell’IA
In un’epoca in cui gli strumenti di IA sono sempre più sofisticati e accessibili, la formazione rimane un elemento imprescindibile per chiunque voglia creare contenuti di qualità. L’IA può essere:
- Un valido supporto
- Un assistente che libera il copywriter da compiti ripetitivi
- Uno strumento che permette di concentrarsi sugli aspetti più creativi e strategici
Tuttavia, l’IA non può sostituire:
- La capacità umana di pensare criticamente
- L’analisi approfondita delle informazioni
- La comprensione delle sfumature del linguaggio
- La creazione di contenuti originali e pertinenti
Investire nella propria formazione, aggiornarsi costantemente sulle nuove tecnologie e sviluppare competenze specifiche nel campo della comunicazione resta fondamentale per affrontare con successo i cambiamenti in corso.
Conclusione
Il vibe copywriting o comunque tu lo voglia chiamare, rappresenta un nuovo modo di creare contenuti, un territorio in cui l’intelligenza umana e l’intelligenza artificiale collaborano efficacemente. È un’opportunità straordinaria per ridefinire il modo in cui comunichiamo, ma è anche una sfida che richiede consapevolezza, responsabilità e competenza.
La tecnologia è uno strumento potente, ma la qualità dei contenuti dipende sempre dalle competenze e dalla professionalità di chi li crea. Il futuro della creazione di contenuti di qualità è nelle mani di coloro che sapranno abbracciare il cambiamento, sfruttare le potenzialità dell’IA e continuare a coltivare le proprie capacità umane.
Francesco Ressa
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