Giugno 2020. Mentre nel resto del Mondo tanti Paesi fanno ancora i conti con l’epidemia di Coronavirus, l’Italia pare esserne quasi del tutto uscita e con l’avvio della “fase 3” si prepara a un ritorno alla normalità con tutte le precauzioni che il buon senso impone. Sono passati tre mesi dall’inizio dell’emergenza. È tempo di ripartire.
Fase 1 e Lockdown
Alle prese con un virus totalmente nuovo, che in Lombardia ha mietuto migliaia di vittime, il Governo non ha potuto fare altro che fermare quasi tutte le attività economiche, cercando di limitare al minimo i contatti personali e mettendo al primo posto la salute rispetto al lavoro produttivo e commerciale.
Si può discutere a posteriori di cosa fosse giusto e cosa sbagliato in quel momento, ma ormai la paura è passata e del Covid si conoscono meglio punti deboli e progressione della malattia. In quel momento non era così e non ci sentiamo di emettere giudizi sulla gestione della prima fase della pandemia.
Sul piatto della bilancia migliaia di vite salvate da una parte e un tracollo economico subito dall’altra. Un dilemma Salute vs. Lavoro che a Taranto conosciamo da anni per via di tutto quello che ruota intorno all’ex ILVA.
Le PMI e i negozi investiti dalla crisi
Dal 9 marzo al 4 maggio – 56 giorni festivi compresi – tolte le farmacie e i supermercati, fondamentali per garantire i servizi essenziali, il resto degli esercizi commerciali è costretta a chiudere, azzerando il fatturato, continuando a sostenere per quanto possibile a sostenere le spese vive (affitti, stipendi, bollette, ecc.).
Stessa cosa per quelle piccole imprese che non rientrano tra le attività citate sopra, con capannoni e uffici fermi.
Un danno incalcolabile al momento, che porta al fallimento tante attività e che si rifletterà fino a fine anno per quelle sopravvissute.
Come abbiamo affrontato noi il Lockdown
Con Portierecalcio.it siamo stati letteralmente travolti da questa situazione, visto l’immediato stop di tutte le attività calcistiche sia professionistiche che amatoriali. Lo scenario peggiore possibile.
Assorbito nelle prime settimane il colpo, abbiamo adottato immediatamente una condotta emergenziale che avesse alcune importanti priorità da rispettare e conseguire:
1️⃣➡️ Assicurare ai fornitori i pagamenti previsti;
2️⃣➡️ Mantenerci in contatto con i clienti, utilizzando al massimo i nostri social e aprendo nuovi canali di comunicazione;
3️⃣➡️ Attivarci per intercettare tutte le fonti di finanziamento necessarie a poter ripartire al meglio, una volta ritrovata la normalità.
Non è stato per nulla facile e i momenti difficili non sono mancati, ma siamo ancora in piedi e pronti a ripartire.
Non perdere il contatto con i clienti è stato fondamentale
Quello che vogliamo sottolineare in questo post è proprio il secondo punto del paragrafo precedente.
In un momento in cui il calcio era l’ultimo dei pensieri per molti, creare un momento di distrazione per loro e di relazione per noi si è rivelata una strategia vincente.
La pagina ufficiale su Facebook è stata poco utilizzata, a causa della mancanza di visibilità nel flusso delle notizie per i contenuti aziendali. Abbiamo pubblicato alcune comunicazioni e lo streaming del nostro show settimanale ParaTalk, che trovate anche sul nostro canale YouTube.
Abbiamo quindi puntato sul nostro gruppo, sempre su Facebook, dove abbiamo interagito con tante persone già nostre clienti e sul canale Telegram, dove parliamo quotidianamente con una nicchia di oltre 100 clienti affezionati e fidelizzati, mantenendo un tono informale e spaziando anche su altri argomenti, per mantenere vivo il dialogo.
Ultimo ma non per importanza il Blog. Qui abbiamo cercato di dare consigli utili ai portieri e a trattare della situazione a 360 gradi relativamente al calcio amatoriale.
Abbiamo raggiunto i clienti a casa loro e lo abbiamo fatto nella maniera migliore possibile.
Strategie utili per monetizzare subito
Nella “Fase 3” ci sarà un naturale aumento della domanda da parte dei potenziali clienti. Chiusi quasi tre mesi in casa, sarà naturale, nei limiti della minore liquidità per molti, cercare di soddisfare i propri bisogni, compresi quelli non primari.
Tre cose su cui fare i conti
Lo scenario che ci si prospetta davanti, se siamo riusciti a resistere allo “tsunami” della chiusura imposta, vedrà:
1️⃣➡️ Una concorrenza ridotta per via della chiusura di attività nello stesso settore dove operiamo;
2️⃣➡️ Un magazzino che non si è svuotato come previsto, e che ora trabocca di prodotti, che a seconda del settore, rischiano di diventare un enorme problema;
3️⃣➡️ Una clientela acquisita e potenziale (per quanto descritto nel .1), che avrà voglia di fare acquisti, ma probabilmente farà i conti con una ridotta capacità di spesa.
Cosa fare subito
Tre semplici operazioni devono essere subito attuate per soddisfare i punti appena citati. Queste permetteranno di recuperare buona parte di quanto perduto nei mesi di stop, ma vanno programmate al meglio delle tue possibilità.
1️⃣➡️ Comunica al tuo target la ripartenza della tua attività commerciale. Se non lo hai mai fatto e non sai come cominciare, richiedi subito una nostra consulenza per valutare se possiamo esserti d’aiuto per una campagna di marketing efficace;
2️⃣➡️ Fai una selezione dei tuoi prodotti di cui devi liberarti il più presto possibile. Per aiutarti usa una tabella, classificandoli in base alla necessità di darli via e imposta una scontistica che trovi il giusto equilibrio tra un guadagno seppur minimo e la necessità di ridurre i costi di giacenza;
3️⃣➡️ Ricollegandoci anche qui al .1, cerca di fidelizzare da subito i tuoi clienti e di conquistare quelli potenziali, attivando apposite iniziative che rendano piacevole e quanto più ciclica possibile la loro esperienza d’acquisto.
Consiglio extra: diversifica!
“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato.” Albert Einstein
Torniamo a parlare di noi. Il nostro business legato al calcio ha sempre funzionato nei suoi 12 anni di vita, perché non avremmo mai pensato che nel XXI secolo il calcio potesse andare incontro a uno stop completo e mondiale.
Poi è arrivato il Covid-19.
Non sappiamo se nei prossimi anni avremo a che fare ancora con epidemie di questa portata e se lo sport sarà messo di nuovo in stand by per evitare che gli atleti possano contagiarsi e rischiare la loro salute. Di certo uno scenario che fino a oggi era fantascientitico, è ora qualcosa con cui dobbiamo fare i conti.
Per questo motivo abbiamo deciso di diversificare il nostro business per la terza volta, affiancando a Portierecalcio.it e a Ressa.it qualcosa di totalmente nuovo, di cui parleremo anche qui prossimamente e che ci permetterà di tamponare una nuova (speriamo di no!) crisi della nostra attività principale e massimizzare le nostre competenze in condizioni di assoluta normalità.
Nota bene! Non parliamo di una “estensione di linea” legata allo sport, ma di un settore nuovo e inedito per l’Italia, dove punteremo a essere i primi nella mente del nostro potenziale cliente. Stay tuned!
Gaspare Ressa
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